Bufera Akanji: De Laurentiis accusa l’Inter di violazioni finanziarie, ma Marotta risponde e gela tutti
Il calcio italiano non smette mai di regalare colpi di scena, e questa volta il palcoscenico è occupato da due protagonisti di primissimo piano: Aurelio De Laurentiis e Giuseppe Marotta. Il presidente del Napoli ha infatti accusato pubblicamente l’Inter di aver commesso cinque gravi violazioni finanziarie nell’operazione che ha portato Manuel Akanji da Manchester City alla Milano nerazzurra. Le parole del patron partenopeo hanno scatenato un terremoto mediatico e rischiano di aprire un nuovo fronte di polemica nel già turbolento mondo del calciomercato.

“Loro sono dei truffatori. So benissimo quali errori hanno commesso e sono pronto a denunciarli in ogni sede”, ha tuonato De Laurentiis davanti ai microfoni, usando termini durissimi e senza precedenti nei confronti di un club rivale. Le accuse, secondo fonti vicine al Napoli, riguarderebbero irregolarità contrattuali, pagamenti mascherati e presunti aggiramenti delle regole UEFA sul fair play finanziario.

Il presidente azzurro non ha fatto nomi specifici, ma ha parlato di “cinque punti precisi” che proverebbero la colpevolezza dell’Inter. “Non mi sorprende che abbiano strappato Akanji al Galatasaray e ad altri club: quando giochi sporco è facile vincere. Ma io non sto zitto. Porterò la verità alla luce”, ha aggiunto, accendendo ancora di più il fuoco della polemica.

La risposta dell’Inter non si è fatta attendere. In un comunicato ufficiale, e successivamente nelle dichiarazioni di Giuseppe Marotta, il club nerazzurro ha respinto ogni accusa con fermezza. “Siamo abituati a lavorare con trasparenza e nel rispetto delle regole. L’operazione Akanji è stata condotta secondo le normative internazionali e non c’è nulla da nascondere”, ha dichiarato il dirigente interista, con tono secco e deciso.
Ma non è tutto. Marotta, con la sua solita calma glaciale, ha lanciato anche una frecciata al presidente del Napoli: “Capisco la frustrazione di chi non riesce a chiudere certe trattative, ma trasformare l’amarezza in accuse infondate non è il modo giusto per rispettare il calcio”. Una risposta che ha lasciato tutti sorpresi e, in un certo senso, ha messo a tacere l’onda d’urto iniziale provocata dalle parole di De Laurentiis.
Intanto i tifosi sono divisi. Da una parte, i sostenitori del Napoli che applaudono al coraggio del loro presidente, vedendo in lui l’unico disposto a denunciare un sistema che, a loro dire, favorisce sempre le stesse squadre. Dall’altra, i tifosi interisti, che considerano le parole di De Laurentiis un attacco gratuito, dettato più dalla rabbia per non aver potuto competere con l’Inter sul mercato che da reali prove di irregolarità.
I media, come prevedibile, hanno amplificato la vicenda. Alcuni giornali parlano già di “guerra fredda” tra Napoli e Inter, con possibili strascichi anche nei prossimi confronti diretti in campionato. Altri sottolineano come queste accuse possano aprire scenari pericolosi, con la UEFA potenzialmente chiamata a fare chiarezza sulla trattativa Akanji.
Sul piano tecnico, l’arrivo del difensore svizzero rappresenta un colpo importantissimo per l’Inter, che ha rafforzato la propria retroguardia con un giocatore di grande esperienza internazionale. Per il Napoli, invece, questa operazione è vissuta come un’occasione mancata, un obiettivo sfumato che avrebbe potuto portare qualità e solidità alla difesa. La delusione di De Laurentiis, dunque, potrebbe avere anche radici sportive oltre che economiche.
Non è la prima volta che il presidente del Napoli si lascia andare a dichiarazioni esplosive. La sua personalità vulcanica e il suo stile diretto sono ormai un marchio di fabbrica, ma in questo caso le parole rischiano di avere conseguenze ben più serie. Se davvero esistono prove concrete delle presunte violazioni, la vicenda potrebbe finire sui tavoli della Lega Serie A o addirittura della UEFA. In caso contrario, resterà una pagina amara di accuse e tensioni che potrebbero deteriorare i rapporti tra due delle società più importanti del calcio italiano.
Quel che è certo è che l’Inter, con la freddezza di Marotta, ha voluto lanciare un messaggio chiaro: non ci sarà nessuna resa di fronte a queste accuse. La dirigenza nerazzurra si sente sicura della correttezza dell’operazione e non intende farsi trascinare in una guerra verbale.
La partita, dunque, si sposta ora fuori dal campo, in un contesto fatto di parole pesanti, accuse e possibili indagini. Un copione che, ancora una volta, dimostra come il calciomercato non sia solo una questione di acquisti e cessioni, ma anche di potere, politica e strategie.
E mentre Akanji inizia la sua nuova avventura con la maglia nerazzurra, la sua figura diventa il simbolo di un conflitto ben più grande: quello tra due visioni opposte del calcio italiano. Da un lato, De Laurentiis che denuncia e accusa; dall’altro, Marotta che respinge e difende. In mezzo, i tifosi e gli osservatori, che si chiedono quale sia la verità.
Una verità che, per ora, resta avvolta tra sospetti, dichiarazioni infuocate e silenzi pesanti. Ma che di sicuro continuerà a far discutere ancora a lungo.