đź’Ąđź’Ş Il mondo del tennis è stato scosso dalle dichiarazioni al vetriolo della leggenda americana John McEnroe, che non ha usato mezzi termini nel commentare il duello generazionale tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, i due giovani più attesi del circuito.

Durante un intervento televisivo, l’ex numero uno del mondo – vincitore di 7 titoli dello Slam in singolare e noto per il suo carattere focoso – ha affermato con convinzione che, se entrambi giocassero al massimo della forma, “Alcaraz sarebbe sicuramente superiore a Sinner”. Non solo: McEnroe ha aggiunto che il campione spagnolo conquisterà il titolo agli US Open di quest’anno proprio battendo l’azzurro, alimentando così il dibattito in vista dell’ultimo Slam stagionale.
Le parole più dure, però, sono arrivate quando McEnroe ha affrontato il tema del ritiro di Sinner nella finale del Cincinnati Masters. L’ex fuoriclasse ha lanciato un attacco diretto, destinato a far discutere a lungo:
“UN VERO GIOCATORE NON SI RITIRA MAI – SINNER NON MERITA DI GIOCARE A TENNIS”, ha tuonato McEnroe, lasciando senza fiato tifosi e addetti ai lavori.
Il giudizio tagliente ha diviso l’opinione pubblica. Molti appassionati e analisti ritengono eccessivo condannare così duramente Sinner, che negli ultimi mesi ha dimostrato grande maturità e un livello di gioco straordinario. Il ritiro a Cincinnati, spiegano, è stato dettato da motivi fisici e non può essere considerato come mancanza di carattere o di professionalità.
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Di fronte all’attacco mediatico, Jannik Sinner ha scelto la strada della calma. Nessuna polemica, nessuna replica aggressiva: l’altoatesino ha risposto con freddezza e naturalezza, atteggiamento che ha spiazzato l’intero mondo del tennis e che ha ulteriormente rafforzato la sua immagine di campione equilibrato e determinato.
L’episodio riporta alla mente il lato più controverso di John McEnroe. Celebre per le sue sfuriate in campo e per i continui battibecchi con arbitri e avversari, l’americano continua a far parlare di sé anche a distanza di anni dal ritiro, grazie a dichiarazioni mai banali e spesso destinate a dividere. Alcuni, tuttavia, sostengono che oggi, nel ruolo di opinionista, McEnroe dovrebbe scegliere toni più costruttivi, soprattutto quando si tratta di giovani campioni ancora in piena crescita.

In attesa di scoprire se le strade di Alcaraz e Sinner si incroceranno davvero a New York, una cosa è certa: l’eventuale sfida agli US Open catalizzerà l’attenzione mondiale. Entrambi hanno già regalato battaglie memorabili e rappresentano il futuro del tennis. E se McEnroe vede in Alcaraz il favorito assoluto, il campo sarà ancora una volta l’unico giudice capace di stabilire chi merita davvero di salire sul trono dello sport bianco.