L’Italia del calcio si trova nuovamente al centro di una polemica destinata a far discutere a lungo. Il commissario tecnico della Nazionale, Gennaro Gattuso, ha infatti deciso di escludere ben tre giocatori del Napoli dalla lista dei convocati per la prossima partita di qualificazione ai Mondiali contro l’Estonia. Una scelta che non solo ha lasciato attoniti i diretti interessati, ma che ha anche fatto esplodere la rabbia dei tifosi partenopei, convinti che dietro a questa decisione si celi un trattamento ingiusto nei confronti della squadra azzurra.

Nella lista dei convocati diffusa ieri, i tre nomi più attesi dai tifosi del Napoli non figuravano. Si tratta di elementi che nelle ultime stagioni hanno rappresentato una colonna portante della squadra azzurra in Serie A e nelle competizioni europee. Nonostante le ottime prestazioni recenti e lo stato di forma più che convincente, Gattuso ha deciso di lasciarli a casa, preferendo attingere da altri club italiani ed esteri. Una decisione di questo tipo, già di per sé controversa, è diventata ancora più clamorosa alla luce della motivazione resa nota in conferenza stampa: secondo il ct, i tre calciatori non sarebbero “adatti al tipo di partita che la Nazionale dovrà affrontare contro l’Estonia”. Una spiegazione che in molti hanno giudicato vaga, pretestuosa e perfino offensiva.
La piazza partenopea non ha preso bene la notizia. Sui social si sono subito scatenate migliaia di commenti di protesta, accusando Gattuso di favoritismi nei confronti di altri club storicamente privilegiati nelle convocazioni. Alcuni tifosi hanno parlato apertamente di ingiustizia, sottolineando come il Napoli, nonostante i successi degli ultimi anni, continui a essere sottovalutato e maltrattato dalle istituzioni calcistiche. Molti si sono chiesti come sia possibile escludere giocatori che in campionato hanno dimostrato grinta, qualità e continuità, mentre sono stati convocati atleti con rendimento altalenante solo perché provenienti da squadre con maggiore peso politico.
L’accusa più pesante rivolta al commissario tecnico è quella di aver lasciato che motivazioni extracalcistiche influenzassero le sue scelte. C’è chi sostiene che alla base ci siano vecchi attriti personali, chi parla di strategie interne alla Federazione e chi addirittura evoca pressioni da parte di procuratori e dirigenti di club rivali. Gattuso, dal canto suo, ha respinto ogni accusa, ribadendo di aver agito solo nell’interesse della Nazionale. Tuttavia, il suo passato da allenatore del Napoli e i rapporti non sempre idilliaci con la società azzurra non hanno fatto altro che alimentare i sospetti.

La vicenda ha rapidamente travalicato i confini sportivi, diventando argomento di dibattito nazionale. Commentatori, ex giocatori e opinionisti televisivi si sono divisi: c’è chi difende la libertà del ct di fare le proprie scelte senza pressioni esterne, e chi invece sostiene che escludere tre giocatori chiave di una delle squadre più competitive della Serie A rappresenti un atto di ingiustizia sportiva. Intanto, la partita contro l’Estonia si avvicina e l’Italia dovrà dimostrare sul campo di aver fatto le scelte giuste. Una vittoria potrebbe calmare le acque, ma una prestazione deludente rischierebbe di trasformare la polemica in una vera e propria crisi di fiducia nei confronti di Gattuso. Quel che è certo è che l’esclusione dei tre napoletani ha già lasciato il segno: i tifosi non dimenticheranno facilmente questa decisione, che potrebbe minare per lungo tempo il rapporto tra il ct e una delle piazze più calde e appassionate d’Italia.