SCOPPIA LA BUFERA IN NAZIONALE: DI LORENZO ATTACCA GATTUSO, IL CT RISPONDE CON UNA FRASE GELIDA E UNA PUNIZIONE ESEMPLARE
La tranquillità apparente del ritiro della Nazionale è stata spazzata via come un castello di sabbia da una dichiarazione esplosiva che ha immediatamente scosso l’intero ambiente azzurro. Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli e uno dei giocatori più esperti del gruppo, ha infatti deciso di rompere il silenzio e attaccare pubblicamente il commissario tecnico Gennaro Gattuso. Una mossa clamorosa, inattesa, che ha acceso uno dei casi più delicati degli ultimi anni in seno alla squadra italiana.

Tutto è iniziato dopo la partita contro la Moldavia, una sfida che l’Italia ha vinto, sì, ma che ha portato con sé più ombre che luci. Di Lorenzo, convocato come di consueto nel gruppo azzurro, non ha giocato nemmeno un minuto. Per tutti i 90 minuti è rimasto seduto in panchina, osservando Raoul Bellanova dell’Atalanta occupare il suo ruolo e disputare l’intera gara da titolare.

Un dettaglio che per molti giocatori potrebbe sembrare ordinario, ma che per un capitano abituato a essere un punto fermo della Nazionale è diventato una ferita aperta. Una ferita che Di Lorenzo ha deciso di non nascondere. La sua dichiarazione, pronunciata davanti ai giornalisti e destinata a creare un vero terremoto, è diventata virale nel giro di pochi minuti:
«Non c’è bisogno di chiamarmi in Nazionale se non hai intenzione di usarmi fin dal primo minuto.»

Parole pesantissime, pronunciate con amarezza ma anche con una punta di sfida, che hanno immediatamente sollevato polemiche e interrogativi. È un attacco personale? È un segnale di frustrazione? O è, più semplicemente, il sintomo di un rapporto incrinato da tempo?
Quel che è certo è che la risposta di Gennaro Gattuso non si è fatta attendere. Il tecnico calabrese, famoso per la sua personalità forte e la sua intolleranza verso comportamenti che mettono in discussione l’autorità del gruppo, è stato informato delle parole del suo difensore pochi minuti dopo la conferenza stampa post-partita. E la sua reazione è stata tanto rapida quanto dura.
Secondo quanto riportato da fonti interne alla FIGC, Gattuso avrebbe convocato immediatamente una riunione tecnica a porte chiuse. Una riunione breve, intensa, nella quale avrebbe esposto la sua posizione in modo diretto, senza giri di parole. Il messaggio inviato a Di Lorenzo – e indirettamente a tutto il gruppo – sarebbe stato composto da sole dieci parole, ma sufficienti a far calare il gelo nello spogliatoio:
«Qui comanda la maglia, non chi pensa di essere intoccabile.»
Una frase lapidaria, emblematica, che ha immediatamente tracciato la linea invalicabile tra chi rispetta il progetto tecnico e chi mette al centro il proprio ego.
Ma non è tutto. La reazione del ct non si è limitata alle parole. Di Lorenzo, infatti, avrebbe ricevuto anche una punizione disciplinare severa, decisa per il suo atteggiamento ritenuto irrispettoso. Sebbene i dettagli non siano stati completamente resi pubblici, fonti vicine al ritiro parlano dell’esclusione del difensore dai prossimi due allenamenti tattici e della sua retrocessione temporanea nelle rotazioni in vista della sfida contro la Norvegia.
Una misura dura, drastica, che ha lasciato il capitano del Napoli senza parole e visibilmente scosso. Chi lo ha visto nella tarda serata riferisce di un giocatore abbattuto, consapevole di aver forse esagerato nei toni e nelle tempistiche della propria dichiarazione.
Nel frattempo, il caso ha diviso l’opinione pubblica calcistica italiana. Da un lato, ci sono coloro che difendono Di Lorenzo, convinti che un giocatore con la sua esperienza e dedizione meriti maggiore considerazione. Dall’altro, c’è chi sostiene la linea dura di Gattuso, ritenendo fondamentale mantenere disciplina e umiltà in un gruppo che sta affrontando un momento di ricostruzione.
Anche nello spogliatoio azzurro le reazioni sono miste. Alcuni compagni sono rimasti spiazzati dalla presa di posizione del terzino napoletano, ritenendola eccessiva. Altri, pur non approvando il metodo, avrebbero espresso comprensione per il suo stato emotivo, dato che Di Lorenzo è un leader abituato a lottare per ogni minuto in campo.
La tensione, però, rimane palpabile. La sfida contro la Norvegia si avvicina, ed è una gara fondamentale per il percorso dell’Italia. Ma l’attenzione dei media è ormai completamente catalizzata da questo scontro interno tra uno dei giocatori più rappresentativi della squadra e un ct noto per la sua disciplina ferrea.
La domanda che ora tutti si pongono è semplice: questa frattura si ricucirà? O il caso Di Lorenzo rischia di lasciare un segno profondo nel cammino della Nazionale?
Una cosa, però, è certa: Gattuso non arretrerà di un millimetro. Per lui, la maglia azzurra viene prima di tutto. E chi non lo capisce, rischia di pagarla cara.