“SONO VENUTO QUI PER LUI” Manuel Akanji svela il motivo per cui ha lasciato il Manchester City per l’Inter 👇👇

Nell’ultimo giorno del mercato estivo, con una mossa che ha sorpreso molti, Manuel Akanji ha lasciato il Manchester City per unirsi all’Inter in prestito per una stagione. Mentre si avvia verso questo nuovo capitolo, il difensore svizzero ha finalmente condiviso le sincere ragioni alla base della sua decisione e il messaggio che lo ha spinto a lasciare l’Etihad Stadium e ad abbracciare la vita a San Siro.
Il percorso di Akanji dal City all’Inter non è stato motivato da una mancanza di ambizione, ma dal desiderio di continuare a giocare ai massimi livelli del calcio europeo. Ha rifiutato l’opportunità di trasferirsi al Milan, che non aveva la Champions League, scegliendo invece l’Inter, un club che ha definito “uno dei più grandi in Italia e al mondo”. È stata “una scelta facile” per lui, e ha subito accettato l’opportunità di giocare per una squadra che compete regolarmente ai vertici di questo sport.
Ma il momento decisivo è arrivato durante una conversazione sincera con Pep Guardiola. Rivolgendosi ai suoi sei difensori centrali alla vigilia della stagione, Guardiola ha esposto una dura realtà: solo due di loro sarebbero scesi in campo regolarmente, e due sarebbero stati relegati in panchina, mentre gli altri avrebbero avuto scarse prospettive di minutaggio. Per uno che si aspetta sempre di essere in campo, quelle parole sono state dure da accettare. “Non è stato bello sentirsele dire”, ha ammesso Akanji, riconoscendo il peso emotivo di quel messaggio.

Questa franchezza, sebbene forse pragmatica dal punto di vista dell’allenatore, ha fatto capire ad Akanji che rimanere al City avrebbe potuto significare sacrificare il suo ruolo. Piuttosto che accettare un ruolo declassato, ha scelto di prendere il controllo e cercare una nuova sfida, dove avrebbe potuto giocare regolarmente e competere sul palcoscenico più importante.
Al di là delle motivazioni professionali, Akanji nutre un affetto genuino per l’Inter che va oltre il calcio. Ha rivelato che da bambino, la sua prima maglia in assoluto è stata quella di Christian Vieri con gli iconici colori nerazzurri. L’Inter aveva provato ad ingaggiarlo tre anni prima, e il fidanzato di sua sorella è un appassionato tifoso interista: legami personali che hanno influenzato in modo sottile la sua scelta.
Ha espresso un forte legame emotivo con la città e la tradizione del club, ma ha anche mantenuto un forte attaccamento a Manchester. “È ancora difficile per me realizzare di non far più parte della famiglia del City”, ha riflettuto. La sua famiglia si era sentita completamente a casa a Manchester, e ha riconosciuto che la vita lì sarebbe mancata profondamente.
Il trasferimento si è svolto in un vortice. Akanji non ha nemmeno incontrato i suoi nuovi compagni di squadra prima di partire per Milano. Tutto è successo così in fretta che non c’è stato tempo per gli allenamenti o le presentazioni. Eppure, nonostante la fretta, è ottimista ed entusiasta: “Sono molto contento che abbia funzionato. Mi piace molto l’Inter”, ha detto.

Parte del suo interesse per l’Inter è la possibilità di tornare in finale di Champions League. Ha ricordato come City e Inter si siano incontrate in finale due anni fa, ed è determinato a farlo questa volta, se ci riuscirà, da nerazzurro, alzando il trofeo.
Finanziariamente e strutturalmente, l’accordo di prestito è equilibrato e chiaro. L’Inter ha pagato un corrispettivo per il prestito – stimato in circa 2 milioni di euro – e l’accordo include un’opzione di acquisto per 15 milioni di euro, che diventa vincolante se giocherà almeno il 50% delle partite o se l’Inter vincerà il campionato in questa stagione.
Mentre si ambienta nel nuovo ambiente, i suoi occhi rimangono fissi su grandi ambizioni. Vuole integrarsi rapidamente, comprendere la strategia della squadra e mettere a frutto la sua versatilità, abile a giocare sia nella difesa a tre che centralmente per la Svizzera. Ama le diverse sfide della Serie A, così come il prestigio che l’Inter porta con sé, ed è ansioso di incontrare i tifosi a San Siro.
In definitiva, “Sono venuto qui per lui”: per il messaggio di Guardiola che ha cambiato tutto, per la promessa di giocare un calcio di alto livello e per un club intriso di significato personale e storico. Ora, Akanji ha la possibilità di scrivere un nuovo capitolo, un capitolo in cui non è solo parte di una squadra, ma potenzialmente il cuore pulsante, contribuendo a guidare un club famoso verso la gloria.